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Profumo di magia - Sul filo di un profumo

Il primo racconto del mio quinto libro è ambientato a Volvera, cittadina in cui vivo. Quasi novemila abitanti, tanti campi e la vista del Monviso a togliere il fiato. Quando ho incominciato a scrivere questo libro ho chiesto ai miei lettori affezzionati di dirmi che cosa volevano leggere. Il sindaco di Volvera, giovane e simpatico, mi ha detto: "mi piacerebbe che in un racconto parlassi di Volvera, magari di un angolo non molto conosciuto". Bene. Facile a dirsi, più difficile a farsi visto che la cittadina si gira in un'ora di passo lento. Ci sono belle chiese, belle piazze, una via centrale, qualche angolo famoso. Che cosa ho scelto? Un'antica residenza appena fuori Volvera, Palazzotto Juva. Una residenza storica ristrutturata che ospita eventi culturali, mostre, concerti. Un posto bellissimo che si può visitare su prenotazione. Da questo a scrivere un racconto ce ne corre. Proprio in quel periodo vedo la pubblicità di una ricostruzione storica a Buriasco(non troppo lontano da Volvera). Le streghe che nel 1300 "infestavano" la zona sono diventate una bella ricostruzione, molto suggestiva, che attira turisti e visitatori dal circondario. Le streghe! In piemontese dette anche "masche". La curiosità mi divora, faccio qualche ricerca su internet e scopro che tra il 1200 e il 1400 la zona è tristemente famosa per il gran numero di processi, roghi, impiccagioni ai danni di queste donne. Leggendo l'elenco delle donne condannate per eresia e stregoneria, un nome mi salta all'occhio: "Lorenza di Cumiana - 1321". Ecco la mia strega, Cumiana è a pochissimi chilometri da Volvera, il Palazzotto Juva è nel mezzo. Perfetto. Qualche ricerca, un po' di lavoro di fantasia ed ecco il pezzo di storia ambientato nel 1321, ma come portarlo ai giorni nostri? La storia arriva poco per volta, ambiento la parte odierna del racconto, ci giro intorno e poi, mescolo il presente e il passato, sino ad arrivare al racconto finale. Con qualche colpo di scena, per stemperare la tensione dei secoli bui e la paura della magia nera che serpeggia leggera ma inquietante tra le righe  di questo racconto. Eccovi una pillolina tratta dal racconto, tutta la storia della strega, tutta la storia ambientata ai giorni nostri non ve la faccio leggere in anteprima, spero di accendere la vostra curiosità.

" Passano i secoli, il tempo gira le pagine dolorose della storia umana, sino ad arrivare ai nostri giorni.

La strada provinciale attraversa la campagna. I campi, la strada grigia, qualche capannone industriale, poi il Palazzotto Juva che con le sue mura, racchiude la vita moderna che perpetua la storia.

Quelle mura di mattoni rossi, coperte dai coppi dello stesso colore, sono severe, non permettono agli sguardi curiosi di penetrare la corte. Tutto quello che c’è fuori non può entrare e tutto quello che c’è all’interno resta gelosamente protetto.

Chi ha la fortuna di varcare il cancello, si fermerà appena oltre la soglia. Un momento per abituare il cervello al salto temporale: si ritorna agli inizi del 1800. Se non fosse per un’automobile posteggiata vicino alla costruzione principale, il tempo sembrerebbe fermo.

Eppure le voci dei secoli aleggiano ancora tra quei muri.

Non si può entrare in quella casa senza trattenere il fiato. La porta finestra ha una maniglia che cigola leggermente, i vetri tremano delicati e sottili. Ci si guarda intorno e subito gli occhi volano verso gli alti soffitti lavorati. Pennellate che hanno attraversato i secoli, stucchi ingrigiti dal tempo e lampadari che hanno illuminato gli antichi splendori.

I pavimenti sono lucidi, rimbombano ancora dei passi di gentili dame e valorosi cavalieri, il tintinnio delle spade, il frusciare dei ventagli e delle ricche vesti.

Anche i mobili risuonano ancora delle voci del tempo, delle bevande sorseggiate nelle finissime porcellane o negli splendidi cristalli, sembra ancora di sentire il profumo della cacciagione condivisa con gli amici.

Oggi la casa è abitata, vitale, aperta al pubblico per eventi culturali."

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